Oggi Navigator si diventa!

Sono giorni che si vedono articoli dedicati all’arrivo di una nuova figura professionale destinata a portare la svolta nell’ambito delle politiche attive: il Navigator. Dappertutto si legge quanto prenderanno al mese, che contratto avranno, quali saranno i requisiti richiesti, come saranno le selezioni e così via. C’è solo un dettaglio che nessun articolo racconta: ma questo Navigator, cosa fa?

Il punto è che non lo sanno. E non solo i giornali, non lo sanno nemmeno le menti che li hanno inventati. Abbozzano delle spiegazioni goffe sull’argomento: “il Navigator orienta”, dicono. Ah sì, e come orienta? “Aiuta i disoccupati a trovare lavoro”, affermano. Ah sì, e come lo fa?

Ma queste domande non interessano a nessuno, le cose importanti sono i requisiti e le assunzioni previste. È una grande notizia! Si preparano a candidarsi fiumi di persone in cerca di lavoro che sperano di trovare l’occasione di sistemarsi. In mezzo a questi, in fila con un curriculum in mano, potremmo scorgere qualche raro caso pronto ad approcciare il ruolo del Navigator con passione ed entusiasmo. Il sistema alimenta una cultura del lavoro che rappresenta il nemico contro cui dovrebbe combattere. Te lo immagini un Navigator svogliato, che lavora solo per lo stipendio, che motiva e aiuta i disoccupati a trovare lavoro? Sembra una cosa alla Totò e Peppino.

Ma torniamo alla domanda a cui nessuno vuole rispondere: come aiuta gli altri a trovare lavoro un Navigator? L’unica spiegazione che sono riuscito a trovare da qualche parte è che questo nuovo professionista dovrà saper fare un bilancio di competenze, in modo tale da individuare le competenze del disoccupato per poi fare il match con le richieste delle aziende. Il match? Nessuno si è accorto che questa cosa funziona solo per chi già lavora? Mi spiego meglio:

Le aziende cercano competenze, sì, ma non le apprezzano nella loro forma “originale”, ovvero le comprendono e le valorizzano molto di più quando sono sotto forma di esperienze professionali. Se, io azienda, cerco un impiegato amministrativo contabile, riterrò interessante il candidato che ha avuto una pregressa esperienza come impiegato amministrativo contabile. L’esperienza nel ruolo conferma la presenza di competenze in contabilità.

Le aziende faticano a credere nelle competenze se non sono spiegate da un’esperienza professionale. Puoi essere una contabile nata perché applichi le stesse logiche nella gestione della casa o per aiutare tua sorella con l’associazione, ma vai a spiegarlo all’azienda, vedrai che match che fai! Senza considerare il grande match che puoi fare se sei disoccupato da più di qualche mese o hai un età avanzata!

In sostanza, per come funziona il mercato del lavoro oggi, se hai un profilo con esperienze allineate attorno ad una professionalità e hai finito di lavorare ieri (o stai lavorando ma vuoi cambiare) allora il tuo problema è il match (rispondi agli annunci, iscriviti alle agenzie e il match è fatto!) ma se hai esperienze frastagliate, che appartengono a professionalità diverse, un periodo di stop più o meno lungo o un’età avanzata, non è il match che devi cercare! E come avere un pezzo di puzzle e un quadratino di cartone, è inutile cercare il match, non possono proprio incontrarsi! Devi prima dare forma al quadratino affiche assomigli ad un pezzo di puzzle e solo dopo puoi trovare il match con un altro pezzo che possa incastrarsi bene.

Se poi ci aggiungi una situazione difficile, sia socialmente che economicamente, quindi un atteggiamento che passa dal sentirsi arreso all’indignato, il Navigator deve navigare eccome, per trovare questo fatidico match! Probabilmente farà il giro del globo per poi scoprire che la terra è tonda e ritrovarsi al punto di partenza.

Ma la mia non vuole essere solo una critica sterile, arrivato a questo punto, provo ad essere più costruttivo. Se qualcuno volesse ascoltare il mio suggerimento, direi che un buon Navigator – che rimane un concetto interessante – dovrebbe essere soprattutto 4 cose:

Psicologo: per sensibilità non necessariamente per titolo di studio. È importante avere la capacità relazionale e saper creare empatia, saper ascoltare ed essere ascoltato (ho conosciuto psicologi che non sono in grado di farlo e non psicologi con questo talento). Deve essere in grado di intervenire sullo stato d’animo della persona in cerca di lavoro, capire che questa persona sta soffrendo una situazione di vita non facile, con l’aggiunta della sensazione di essere ignorata ad ogni cv che manda senza ricevere risposta. Con uno stato d’animo negativo non si trova lavoro, al massimo compassione. Il Navigator deve riuscire a motivare la persona, a farla entrare in una mentalità combattiva, energica, di chi è determinato a riprendere in mano la sua vita, cominciando dal lavoro.

Orientatore: non intendo saper dire ad un amministrativo che deve puntare sull’amministrazione. Deve saper cercare e individuare i talenti che ogni persona ha. Partendo dalle sue attitudini, dalle caratteristiche personali per arrivare alle passioni e ai desideri, deve riuscire a far desiderare il lavoro a chi lo sta cercando. Poi, deve saper tradurre tutto questo in un obiettivo professionale che sia adeguato, raggiungile e quanto più possibile vicino alle esperienze pregresse. Deve saper spiegare alla persona come ragionano le aziende, quindi aiutarla a capire cosa chiedono per illuminare la strada da percorrere per arrivare all’obiettivo.

Costruttore di reti: se la persona non è appetibile sul mercato, meglio utilizzare le iniziative di formazione e di supporto al ricollocamento che diversi enti attivano sul territorio (come le politiche attive del lavoro) per renderla più interessante, dare quel tocco di aggiornamento e di freschezza professionale che ci vuole! Le politiche attive sono una grande opportunità, peccato che spesso le persone ci saltano dentro un po’ a caso, trascinate dagli enti che devono riempire le aule, con la tiepida speranza che sarà forse quel percorso a trovargli lavoro. Ignare del fatto che – quando la cosa funziona – sono loro stesse a trovarlo, sfruttando i meccanismi e le condizioni favorevoli create dalla politica attiva. Il Navigator deve conoscere costantemente tutte le iniziative di politiche attive che si muovono sul territorio e saper individuare quella più adatta ai progetti professionali della persona, quella che potrebbe avvicinarla maggiormente all’obiettivo, formandola sugli elementi richiesti dalle aziende per il lavoro che sta desiderando e fornendole la possibilità di fare esperienza in azienda (stage) per farsi conoscere e mettersi alla prova, per riprendere ritmi e le modalità di lavoro che spesso – come un muscolo – con la disoccupazione si affievoliscono.

Commerciale: infine, deve saper comunicare con le aziende. Deve saper entrare nelle loro dinamiche, ascoltarle, capire le loro esigenze ed essere un buon consigliere. Suggerendo il profilo di una persona che magari non ha tutta l’esperienza richiesta, non è perfettamente in linea, ma ha fatto un’ultima esperienza che può essere collegata ad un’esigenza aziendale o può generare un vantaggio che l’azienda ancora non riesce a vedere. Il Navigator deve saper fare leva sulla passione e sulla motivazione che è riuscito ad accendere nel profilo che sta promuovendo. Deve saper far uscire l’azienda dai suoi soliti schemi di valutazione delle risorse umane, per insegnarle a guardare un persona con occhio diverso e vederne le potenzialità.

Incentivi, sgravi, contrattualistica e tutto il resto viene dopo. L’azienda non assume per gli incentivi se la persona non convince, non si interroga sul contratto da fare se la persona non interessa.


Il Navigator deve negoziare, mediare, facilitare la conoscenza tra una persona e un’azienda affinché la prima sappia cogliere l’opportunità di mettersi in gioco, dimostrare il suo valore e trovare la sua soddisfazione; e la seconda sappia vedere una risorsa valida che possa aiutare l’azienda con le sue competenze e il suo entusiasmo.

Ma di tutto questo nessuno ne parla, l’importante è che parliamo di aiutare le persone a trovare lavoro senza avere la minima idea di come questo si possa fare, che puntiamo tutto sul match – ma quale, quello di campionato della domenica sera? – e che assumiamo migliaia di Navigator che, un domani, avranno bisogno altre migliaia di Navigator per ritrovare la strada.

Post a Comment

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi